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MIX Interview: Conosciamo insieme il nostro CTO, Mauro Magrassi

In cosa consiste il tuo ruolo a MIX?

Sono il responsabile ultimo del team tecnico MIX. La mia squadra si occupa di molte cose, incluso lo sviluppo e l’operatività dell’infrastruttura di rete MIX. Ciò include la stessa piattaforma di switching dell’Internet Exchange, i data center che ospitano il nucleo di tale infrastruttura, oltre agli apparati di interconnessione dei clienti in colocation presso di noi e ai servizi IT e di sicurezza per tutte le applicazioni, interne e rivolte ai clienti, che abbiamo sviluppato nel corso degli anni.

Qual è l’aspetto migliore del tuo lavoro?

Non c’è davvero modo di annoiarsi quando devi occuparti di tutte queste attività! Mi piace lavorare con il mio team di nove persone per gestire il nostro ampio portafoglio di servizi che svolge un ruolo così cruciale nell’ecosistema Internet, specialmente con gli alti tassi di crescita registrati di recente.  Sono molto fiero, inoltre, dell’ottimo espresso che preparo per me e per tutti gli ospiti in ufficio; di solito li tiene svegli!

Sta accadendo qualcosa di particolarmente entusiasmante a MIX in questo momento?

Un sacco di cose!

Lato rete, stiamo migrando la nostra piattaforma L2 su un’infrastruttura EVPN per soddisfare la domanda dei clienti in termini di scalabilità, adottando allo stesso tempo 400G sia per le connessioni core che per i membri che si connettono ad alta velocità. Stiamo anche aggiungendo un nuovo PoP al cluster di Milano e creando nuove aree metropolitane (IX locali indipendenti in tutto il paese) per sostenere il nostro mantra “mantenere locale il traffico locale”.

Per quanto riguarda il Data Center, stiamo lavorando all’ottimizzazione e al potenziamento della doppia infrastruttura DC esistente nel Caldera Campus, ottenendo finalmente la piena ridondanza sulla nostra architettura proprietaria di distribuzione dell’alimentazione, ottimizzando al contempo il PUE per entrambe le sale dati, implementando il free cooling ove possibile e diventando più green che mai. Stiamo anche lavorando a piani di espansione poiché prevediamo di riempire tutto lo spazio disponibile nel corso del 2023.

Per quanto riguarda il servizio clienti, stiamo lavorando sodo per migliorare la gestione delle richieste di servizio Hands & Eyes, dell’accesso DC e delle interconnessioni nella seconda release del nostro Customer Portal. Vogliamo fornire a ciascuno dei nostri membri una dashboard completa dei servizi forniti da MIX. Dal traffico IP sull’IX, il nostro pane quotidiano, all’utilizzo dell’alimentazione e dello spazio nel rack, fino alla richiesta e alla gestione delle interconnessioni. Pensiamo che, insieme a MIX Finder, la nostra sezione “marketplace” del Customer Portal, i nostri membri saranno in grado di trovare e gestire la maggior parte dei servizi MIX, aumentando notevolmente il valore della membership a MIX.

Potendo, cosa cambieresti dell’infrastruttura dell’industria digitale?

Riscontro molta dedizione da parte di tante persone esperte, sia all’interno dei grandi player di mercato sia di piccole realtà che forniscono servizi di rete e ISP, ed essendo un testimone di lungo corso dello scenario Internet locale, non sono preoccupato per il futuro del settore a livello tecnico.

Come industry, siamo sempre in pochi.  Per questo abbiamo creato il programma MIX’COOL, rivolto alle scuole secondarie, nella speranza che nuove generazioni di ingegneri di rete entusiasti si aggiungano in futuro alla community. 

In generale sono piuttosto preoccupato per il fatto che la concorrenza nel mercato retail si faccia quasi esclusivamente sui prezzi dell’accesso a Internet, ed essendo così agguerrita da non restituire alla comunità degli ISP risorse sufficienti per costruire e sviluppare un solido servizio FTTH e infrastrutture di rete di accesso WFB (Wireless Fixed Broadband), due piattaforme chiave che devono essere ugualmente robuste in uno scenario come quello italiano. Ho la sensazione che avremmo potuto guadagnare di più dal live streaming di eventi sportivi e dal maggiore utilizzo dello smart working aziendale durante la pandemia, ma forse è troppo presto per dirlo.

Perché più aziende dovrebbero sfruttare le connessioni alle reti italiane?

Il live streaming di eventi sportivi e l’adozione dello smart working nel mondo delle imprese ha creato un punto di non ritorno nelle nostre abitudini, sia nella nostra quotidianità lavorativa, sia nel modo in cui trascorriamo il nostro tempo libero: questo sta creando una spinta potente verso una maggiore digitalizzazione del Paese. I dati sul traffico parlano da soli!

Sento anche che l’interesse per l’Italia come paese (il nostro cibo, la cultura, lo stile di vita, la crescita del comparto del lusso e l’artigianato) non è mai stato così forte come oggi. Ciò rappresenta un livello di opportunità senza precedenti per gli operatori di rete stranieri per collegare i loro mercati digitali maturi a quello italiano in via di sviluppo, ottenendo così un maggiore vantaggio reciproco. C’è molto interesse per i servizi digitali all’interno del mondo imprenditoriale italiano (cloud, sicurezza digitale ecc.) e una fame di gaming ed eventi sportivi in streaming da parte degli utenti finali locali.  In aggiunta, aumentare la qualità della connettività tra le imprese acquirenti estere e le imprese italiane (beni di lusso, moda, ricambi auto, alimentari e così via, solo per fare alcuni esempi) sarà vantaggioso per tutti.

C’è altro di cui vuoi parlare su eventi futuri, progetti in cantiere, ecc? 

Sono davvero contento dello sviluppo di Internet exchange regionali in tutto il paese (le aree metropolitane che ho menzionato prima). Si tratta di punti di interscambio locali completamente autonomi da MIX Milano, e sviluppati insieme a partner molto impegnati ed entusiasti. L’obiettivo comune è quello di potenziare la comunità ISP locale offrendo ai player CDN l’opportunità di fornire contenuti all’interno delle reti nazionali e locali, facilitando il loro lavoro e migliorando l’esperienza dell’utente finale nella fruizione dei contenuti digitali.

I siti di Palermo e Bologna sono pienamente operativi e altri seguiranno a breve. Si tratta essenzialmente di un progetto “demand driven”, focalizzato su aree “vergini” ma aperto anche a partner impegnati e disposti ad aumentare il valore dei loro datacenter con un IX veramente neutrale, come MIX, nelle loro sedi fuori Milano. Per quanto riguarda Milano, continueremo a popolare nuove sedi con PoP IT MIX locali, connessi in modo trasparente con fibra spenta ridondata al nostro nodo centrale per garantire pari opportunità di peering a tutti, indipendentemente dal DC scelto per la colocation.