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La crisi energetica e il settore delle telecomunicazioni

Alcuni dei maggiori operatori di telecomunicazioni in Europa si sono uniti per incoraggiare le organizzazioni BigTech a condividere i costi di rete. Le aziende, tra cui Orange, Telefonica e Deutsche Telekom, hanno indicato la crisi energetica europea attuale come maggiore fattore di spinta. Una collaborazione senza precedenti in un settore competitivo: come siamo arrivati a questo?

Che cos’è la crisi energetica europea?

A causa della guerra in corso in Ucraina e dell’armamento della Russia e dei suoi gasdotti, le forniture sono costose e stanno esaurendo in tutto il continente, questo causa preoccupazione sia alle famiglie che alle imprese. L’aumento del costo dell’energia ha già battuto i record, superando in breve tempo i 1000 mila dollari kilowattora in Germania, tanto da portare Fabian Rønningen, analista esperto di Rystad Energy, a dichiarare “Questi prezzi stanno raggiungendo livelli che non avremmo mai pensato di vedere”.

Si stanno già adottando misure per ridurre l’impatto delle limitazioni, ad esempio in Italia il riscaldamento centralizzato sarà limitato, mentre il Portogallo ha già posto limitazioni sulle luci di Natale nel tentativo di usare meno elettircità. Da un punto di vista commerciale, le imprese che dipendono da grandi quantità di energia sono, comprensibilmente, molto preoccupate per i mesi a venire. Tra coloro che hanno espresso le loro preoccupazioni troviamo gli operatori delle telecomunicazioni.    

Che impatto ha la crisi energetica sul settore delle telecomunicazioni?

I data center usano enormi quantità di energia e acqua per alimentare e raffreddare Ie loro apparecchiature e questo, visto che i carichi di lavoro HPC richiedono più energia, è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Entro il 2030, si prevede che I data center rappresenteranno il 3.2% della domanda di elettricità in UE, con un aumento del 18.5% rispetto al 2018.  

Tenendo a mente queste cifre, è facile comprendere la crescente preoccupazione degli operatori per la crisi energetica. Alcune aziende di data center hanno iniziato a fare scorte di carburante in previsione di un peggioramento delle limitazioni. Il consumo energetico globale dei data center si aggira intorno ai 200-250 terawattora di elettricità all’anno, per questo è fondamentale per le infrastrutture con alta intensità energetica avere piani di emergenza per evitare l’interruzione del servizio. 

Anche i cambiamenti climatici stanno avendo un impatto 

I prezzi e la disponibilità di energia non sono le uniche difficoltà che gli operatori di telecomunicazioni hanno dovuto affrontare in quest’ultimo periodo. Quando il Regno unito ha registrato temperature record a fine luglio, i data center di Google cloud a Londra sono rimasti offline per un giorno, a causa di guasti di raffreddamento. Le interruzioni hanno limitato l’accesso ai servizi chiave di Google per ore. Anche il centro dati cloud Oracle situato nella capitale americana è stato colpito dal caldo, causando disservizi ai clienti statunitensi. Le cause di questo blackout sono state attribuite alle temperature fuori stagione. Queste ultime rappresentano un’altra problematica che gli operatori devono affrontare in questi tempi tumultuosi.

Conclusioni

Le aziende e gli operatori di telecomunicazioni devono far fronte a costi operativi in forte aumento, e peggio ancora, ad una limitata disponibilità di energia mission-critical. Sebbene gli eventi globali sembrino fuori controllo, le imprese possono cercare di ridurre l’onere con soluzioni di infrastrutture condivise e interconnessioni reciproche. 

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